Ho appena iniziato La prigione del linguaggio.
Un possibile capitolo di apertura:
IL GENERATORE DI MONDI V-SPM manipolava simboli per restituire oggetti. Oggetti dell’esperienza quotidiana, come ad esempio uno smartphone.
Rudi fu uno dei primi a porsi il problema della vulnerabilità di V-SPM. Un baco del software avrebbe permesso a un malintenzionato di utilizzare tale ambiente virtuale generando un mondo in cui avrebbe potuto manipolare la mente delle persone.
Nel racconto V-SPM è un software in grado di generare un ambiente virtuale (quindi “un mondo”). In un certo senso, il nostro sistema percettivo si comporta in un modo allegoricamente simile: eseguendo un mapping della realtà esterna, genera un mondo, e il linguaggio utilizzato sembra essere l’interfaccia dominante…