La Filotea (Introduzione alla vita devota) nacque per favorire la vita spirituale della nobildonna cattolica Luisa de Charmoisy.
San Francesco di Sales le aveva inviato numerosi scritti con consigli ed esercizi che la donna mostrò all’abate Fourier, il quale ammirò quegli scritti e pensò di pubblicarli. Era il 1608. Secondo le espressioni del tempo, san Francesco di Sales usa il termine “devozione” per indicare la vita spirituale impegnata in una crescita costante, della quale egli traccia un itinerario. Il suo linguaggio, essendo iniziato con il rapporto epistolare, è quello diretto ad una persona che egli chiama “Filotea”, nome greco che significa “amica di Dio”, identificabile con ogni lettore o lettrice.

Francesco di Sales (21 agosto 1567 – Lione, 28 dicembre 1622) è stato un vescovo cattolico francese. Fu il figlio primogenito del signore di Boisy, nobile di antica famiglia savoiarda, e ricevette una raffinata educazione. Il padre, che voleva per lui una carriera giuridica, lo mandò all’Università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove decise di divenire sacerdote. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chiablese, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, prediligendo il metodo del dialogo: inventò i cosiddetti «manifesti», che permettevano di raggiungere anche i fedeli più lontani.
È stato proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII ed è uno dei dottori della Chiesa.

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