Nello stesso periodo Rudi interagiva con un fantasma di nome Marika. L’ectoplasma gli vomitava le idee componenti trame di racconti visionari. Grazie a tale inusuale interazione, intere trilogie vennero sfornate in poco tempo, e pubblicate in cartaceo da una casa editrice locale.

Nei mesi seguenti i sogni di Rudi erano popolati da costellazioni di città decadenti. Si immerse nella lettura dei versi dei poeti apocalittici


Né Spazio né Tempo scandiscono l’Esistenza
Fotogrammi spazio-temporali assorbiti dal Nulla


In questo flusso spazio-temporale la sua mente era ravvivata da una impenetrabile musa, la cui inesauribile bellezza era devastante. Il suo nome era Abigail. I capelli di un castano acceso, sferzati dal vento della sensualità, le ricoprivano buona parte del volto, i cui lineamenti erano pressoché perfetti. Una leggera asimmetria sembrava insinuarsi tra le pieghe delle labbra carnose. Asimmetria forse indotta da un sorriso malizioso se non addirittura beffardo. Ti guardava puntando un paio di occhi di un colore strano, indefinito, che brillavano come due diamanti in una notte senza stelle. Le sue forme, traboccanti di trasgressione, richiamavano un’infinità di amplessi e al contempo inglobavano il concetto metafisico di Eros.

Nacque, allora, Abigail o della Decadenza, pubblicato in ebook da Passerino Editore.

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