Marito, moglie, amante. Onore, convenzione, apparenza.
Il giuoco delle parti mette in scena uno dei triangoli più complessi e paradossali del teatro pirandelliano. Leone Gala, marito lucido e distaccato, decide di vivere la propria vita come un “giocatore” perfettamente consapevole delle parti che ciascuno interpreta nella società. Sua moglie, la passionale e impulsiva Silia, lo ha tradito con l’amante Guido Venanzi. Ma a Leone non interessa più l’amore — gli interessa il ruolo, la forma, il rispetto delle convenzioni… da manovrare a proprio vantaggio.
Quando un duello d’onore diventa inevitabile, i tre personaggi si ritrovano dentro un meccanismo più grande di loro, fatto di regole non scritte, maschere sociali, finzioni e verità che nessuno ha il coraggio di dire apertamente. Pirandello costruisce un dramma sottile, corrosivo, ironico e tragico allo stesso tempo, in cui ognuno recita una parte senza sapere più chi è davvero. Il rapporto tra vita e forma, tra libertà e apparenza, diventa un gioco crudele in cui le emozioni vengono soffocate, mentre il destino avanza implacabile. Il giuoco delle parti è una delle opere più intelligenti e moderne del grande autore siciliano: una riflessione lucidissima sulla società, sui ruoli che ci vengono imposti e su quelli che scegliamo di interpretare.

Luigi Pirandello (1867–1936) è stato uno dei più grandi drammaturghi e scrittori italiani del XX secolo, noto per le sue opere teatrali e narrative che esplorano temi come l’identità, l’apparenza e la realtà, la follia, e la frammentazione della personalità. Pirandello vinse il Premio Nobel per la letteratura nel 1934.

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