Il testo desidera ripercorrere l’affascinante pensiero e sentiero di vita di due grandi uomini e maestri, Dietrich Bonhoeffer e Paul Ricoeur, e ne rilegge il movimento a spirale, paradossalmente lineare, che partendo da una intuizione iniziale progredisce avanzando verso un fine, che è, per entrambi, il fine della vita. Partendo dallo stesso interrogativo, “Chi sono io?”, inizia il loro lungo viaggio, nella crescita della consapevolezza e della comprensione del Dasein, dove ogni esperienza di rottura è motivo di ri-sistemazione dell’ordine dei pensieri. Sia Bonhoeffer che Ricoeur hanno conosciuto personalmente la perdita di cose inestimabili, hanno sperimentato le interruzioni del senso nel tempo, la continuità spezzata col passato e col futuro, ma hanno compreso che niente va perduto e hanno, così, teorizzato la forza della memoria.

Enrichetta Cesarale, nata a Gaeta (LT), ha compiuto il cursus studiorum filosofico-teologico presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove ha conseguito la Licenza in Teologia biblica e il Dottorato sotto la guida di Padre Ugo Vanni s.j. È laureata in Filosofia presso l’Università degli studi di Roma Tre con tesi dal titolo: «Il giorno: nunc filosofico e scritturistico. La notte: attesa e coraggio del giorno». Ha pubblicato presso l’Editrice Pontificia Università Gregoriana «Figli della luce e figli del giorno» (1Ts 5,5). Indagine biblico-teologica del «giorno» in Paolo.

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