In un articolo precedente abbiamo esaminato il riduzionismo attraverso una metafora informatica che pone in due livelli separati le due rappresentazione a basso livello e ad alto livello, rispettivamente. Avevamo poi visto l’esempio della trama di un romanzo, che non “esiste” a livello delle lettere dell’alfabeto quali componenti del romanzo medesimo. Per rendere più chiaro il concetto, si consideri la temperatura di un gas all’equilibrio termodinamico. Tale grandezza “non esiste” a livello degli atomi (o delle molecole) che compongono il gas, ma ha senso solo se ci riferiamo a una quantità macroscopica di materia.

Douglas Hofdtaster nel suo libro Gödel, Escher, Bach, un’eterna ghorlanda brillante introduce schemi più complessi di quelli appena esaminati. Nello specifico, gli esempi visti si eplicano attraverso il seguente diagramma a due livelli:

I due livelli non interagiscono per la semplice ragione che occupano stati differenti di “esistenza” (in un qualche ragionevole senso del termine). Al contrario, secondo Hofstdater i due livelli interagiscono, nel senso che il livello sottostante determina quello superiore. A sua volta, il livello superiore può avere effetti su quello inferiore. Quindi lo schema precedente viene aggiornato nel seguente:

Inoltre, per Hofstdater esistono sistemi a più livelli (cioè, in numero maggiore di due). Ad esmpio, è ben noto agli informatici il termine firmware che occupa per così dire, una via di mezzo tra hardware e software. Incidentalmente, Hofstdater introduce un *ware in grado di incorporare l’astrazione: l’etherware, dover “ether” sta per “etereo”. Attraverso una complicata ed audace applicazione del teorema di incompletezza di Gödel, Hofstdater congettura l’origine della coscienza e della consepovelezza di esistere, da un “attraversamento” di tutti i livelli. In tal modo, l’autore pur avanzando critiche al riduzionismo, non abbandona tale paradigma. Più precisamente, propone un riduzionismo in forma debole, ove il livello superiore ha effetti su quello inferiore, e viceversa, diversamente da ciò che accade nella semplice metafora informatica in cui hardware e software sono indipendenti.

Nel caso speciale della sessualità, lo schema a due livelli è il seguente:

Qui gli ormoni sessuali costituiscono il livello inferiore (materia-energia, in quanto macromolecole) che dà origine al comportamento sessuale (livello superiore: non conosce la materia-energia). Però è vero anche il viceversa: la sessualità determina a livello organico, una maggiore sintesi di ormoni sessuali.
Detto in altro modo, il paradigma riduzionistico interpreta il comportamento sessuale come dovuto unicamente agli ormoni sessuali. Al contrario, il riduzionismo in forma debole assegna un ruolo decisivo anche al livello superiore, giacché una maggiore sintesi degli ormoni sessuali è determinata dal comportamento sessuale.
Possiamo allora congetturare un loveware quale particolare etherware. D’altro canto, cos’è l’amore se non un concetto astratto? Le reti neurali (umane, artificiali, extra-terrestri) implementano un loveware e ciò le rende capaci di amare. Inoltre, grazie a un sofisticato sistema di sintesi di ormoni e feromoni, emulano l’interazione sessuale. Reti neurali che “macinano” sesso e sentimenti alla stregua di una macchina di Turing che macina stringhe di bit.

Marcello Colozzo

 

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