Pubblicato nel 1937, La scala vermiglia è un romanzo storico ambientato nella metà del Quattrocento che narra le vicende di Sigismondo Pandolfo Malatesta, capitano di ventura e signore di Rimini, e il suo amore per Isotta degli Atti. La prima volta in cui Sigismondo, allora ancora sposato, notò Isotta ancora tredicenne o quattordicenne fu nella corte della residenza paterna. La loro relazione però divenne pubblica solo più tardi, defunta la seconda moglie di Sigismondo, Polissena Sforza (si narra per sua stessa mano, mutate le alleanze politiche che lo avevano portato a sposarla). Il loro matrimonio (il terzo per Sigismondo) fu celebrato nel 1456; da tale matrimonio Sigismondo non trasse alcun vantaggio politico-militare, per cui si può supporre che non si trattasse di un matrimonio di interesse. Sigismondo a questo punto volle celebrare il suo amore per Isotta, che fu cantato dai rimatori e dagli altri artisti della corte, facendo fiorire una celebrazione collettiva nota col nome di “letteratura isottea”.

Alfredo Pitta (Lucera 1875 – Roma 1952) fu autore principalmente di romanzi gialli e di cappa e spada. Tradusse inoltre romanzi di autori francesi, inglesi, tedeschi e russi per gli editori Sonzogno e Mondadori.

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