Con Il raccontafiabe, Luigi Capuana — maestro del verismo ma anche instancabile sognatore — ci conduce nel cuore più autentico dell’immaginario popolare italiano. In queste pagine, l’autore siciliano abbandona il realismo dei suoi romanzi per restituire al lettore la magia delle storie che si narravano un tempo accanto al focolare: fiabe di re e principesse, di poveri fortunati, di streghe e incantesimi, dove il meraviglioso si mescola al quotidiano con grazia e naturalezza. Capuana, attento osservatore dell’animo umano, trasforma la semplicità del racconto orale in letteratura viva, piena di ritmo e poesia, capace di affascinare grandi e piccoli. Il suo “raccontare fiabe” diventa così un atto d’amore verso la tradizione e verso la lingua italiana, che egli plasma con limpidezza e calore.
Un classico intramontabile della narrativa per l’infanzia — e non solo — che conserva intatta la forza del sogno e la verità profonda delle cose semplici.
Un libro che incanta, commuove e fa riflettere, come tutte le fiabe più belle.
Luigi Capuana (Mineo, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915) è stato uno scrittore, critico letterario e giornalista italiano, tra i principali esponenti del Verismo. Amico e sodale di Giovanni Verga, ne condivise l’impegno nel rappresentare con realismo la vita e le passioni del popolo siciliano. Autore di romanzi, novelle e saggi, Capuana contribuì in modo decisivo alla definizione di una poetica basata sull’osservazione diretta e sulla verità dei sentimenti. Tra le sue opere più note si ricordano Giacinta (1879), Il marchese di Roccaverdina (1901) e Le paesane (1894).
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