Quando l’archeologo Franco Valenti scompare nel deserto egiziano, il sostituto procuratore Marco Trevisan viene inviato al Cairo per indagare. Ma ciò che scopre non è solo un mistero archeologico: è una verità che potrebbe riscrivere la storia dell’Antico Egitto. Il papiro parla di Neferkare VI Pepiseneb, sovrano senza eredi, sepolto con un compagno non riconosciuto dalla religione né dalla dinastia. Tra necropoli dimenticate, archivi censurati e pressioni internazionali, Marco e la sua interprete Nesma si muovono in un labirinto di silenzi e rivelazioni. Il diario falsificato, la mappa segreta, la damnatio memoriae: ogni indizio conduce a una tomba nascosta, e a una verità che il potere ha cercato di seppellire. Ma l’indagine si complica. Le relazioni tra Italia ed Egitto sono tese, segnate da ferite recenti e diffidenze reciproche. Ogni passo diplomatico è sorvegliato, ogni parola può diventare incidente. Il silenzio di Neferkare è un romanzo storico e investigativo che intreccia archeologia, diplomazia e memoria. Un viaggio nel cuore dell’Egitto e nelle pieghe della sua storia, dove ogni scoperta è anche una sfida al passato.

Nato a Caltanissetta nel 1945, Cesare Ferreri si è diplomato al liceo scientifico di Brindisi e ha intrapreso gli studi in ingegneria a Bari, presto interrotti per seguire un percorso professionale che gli offriva indipendenza e la possibilità di esplorare il mondo.
La sua carriera lo ha condotto attraverso l’Europa, l’Africa e l’America Latina, regalandogli un patrimonio di esperienze umane e culturali che hanno profondamente segnato la sua visione della vita. Oggi vive a Trani, città delle sue origini familiari, dove ha riscoperto nella scrittura lo spazio ideale per unire riflessione, memoria e desiderio di conoscenza.

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