Ferenc Herczeg
Il violino d’oro

Pubblicato nel 1916 con il titolo originale Az aranyhegedű, il romanzo intreccia la fragilità dei sentimenti privati con l’eco drammatica della Grande Guerra.
Protagonisti della vicenda sono Caterina e Stefano Aratò, una coppia messa alla prova dal tempo e dagli eventi: lei, donna inquieta e passionale; lui, medico e scienziato, figura di inflessibile dedizione. Stefano affronta il dolore e la morte curando i malati di tifo in un lazzaretto, mentre Caterina sceglie di diventare infermiera, trovandosi a contatto diretto con i feriti di battaglia. Qui incontrerà il capitano Milka, legato a ricordi e presagi che scuoteranno ulteriormente il fragile equilibrio della sua vita.
Con uno stile limpido e intenso, Ferenc Herczeg, tra i più grandi narratori ungheresi del Novecento, ci consegna un’opera che fonde dramma, amore e senso del dovere, restituendo un vivido affresco della società mitteleuropea travolta dalla guerra.

Ferenc Herczeg (1863-1954), scrittore, drammaturgo e politico ungherese, fu uno degli autori più letti e rappresentati del suo tempo. Membro dell’Accademia Ungherese delle Scienze, è ricordato per i suoi romanzi e le sue opere teatrali che hanno saputo cogliere le trasformazioni della società mitteleuropea tra Ottocento e Novecento.

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