Un’autrice che ha attraversato la Storia, una vita segnata da coraggio e dolore.
Nelle MemorieAmelia Pincherle Rosselli racconta con voce limpida e intensa il suo tempo: l’infanzia a Venezia, l’amore per la letteratura e il teatro, l’impegno civile e politico, la tragedia familiare legata all’assassinio dei figli Carlo e Nello, simboli dell’antifascismo italiano. Non si tratta soltanto di un racconto personale, ma di un vero e proprio affresco storico che intreccia la condizione femminile, l’identità ebraica e le profonde trasformazioni dell’Italia tra Ottocento e Novecento. Con lucidità e sensibilità, Rosselli offre uno sguardo prezioso su un mondo perduto e sulle radici di una coscienza democratica che ancora ci interroga. Un libro che è insieme testimonianza e atto d’amore per la libertà, capace di parlare al cuore del lettore di ogni epoca.

Amelia Pincherle Rosselli (1870-1954) è stata una scrittrice, drammaturga e patriota italiana di origini ebraiche. Nata a Venezia, fu tra le prime donne italiane a dedicarsi al teatro, firmando opere di taglio storico e civile, spesso con protagoniste femminili forti. Impegnata nel dibattito culturale e politico del suo tempo, sostenne il Risorgimento morale dell’Italia postunitaria e si oppose al fascismo, pagando un prezzo personale altissimo: fu madre dei fratelli Carlo e Nello Rosselli, uccisi nel 1937 per la loro attività antifascista. Dopo le leggi razziali del 1938 visse l’esilio, prima in Svizzera e poi negli Stati Uniti. La sua opera più nota, il dramma teatrale Anima (1901), riflette il suo sguardo attento ai temi sociali e alla condizione femminile.

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