Teosofia moderna
di James Richardson Spensley

Agli inizi del Novecento, il medico e filantropo inglese James Richardson Spensley – noto come pioniere del calcio italiano e figura di grande umanità – offrì al pubblico genovese una riflessione sorprendentemente attuale: come conciliare scienza e religione, ragione e spiritualità, progresso e fede? In questa breve ma intensa conferenza tenuta all’Università Popolare di Genova nel 1907, Spensley presenta la teosofia non come una nuova religione, ma come un metodo di ricerca che mira a scoprire il nucleo di verità comune a tutte le tradizioni e ad accompagnare l’uomo lungo il cammino dell’evoluzione spirituale. Un testo limpido, accessibile e profondo, che invita a superare dogmatismi e contrapposizioni, aprendo lo sguardo a una sapienza universale che ancora oggi parla al cuore e alla mente di chi cerca risposte oltre i confini del sapere convenzionale.

La teosofia moderna è un movimento spirituale e filosofico che nasce nella seconda metà dell’Ottocento, legato alla fondazione della Società Teosofica New York nel 1875 da Helena Petrovna BlavatskyHenry Steel Olcott William Q. Judge.
Si definisce “moderna” perché, pur richiamandosi all’antica tradizione esoterica, si struttura in modo organizzato, con associazioni, pubblicazioni e una forte diffusione internazionale.

James Richardson Spensley (Stoke Newington, 17 maggio 1867[1] – Magonza, 10 novembre 1915) è stato un calciatore, allenatore di calcio, educatore e arbitro di calcio inglese. Fu anche uno scrittore e filosofo delle religioni. Il suo nome è entrato nella storia perché fu uno dei principali promotori del gioco del calcio e dei primi gruppi scout in Italia.

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